Antonello Costa e Valeria Monetti in
La Vita è Un Attico
una commedia di Antonello Costa – Gianluca Irti – Gianfranco Phino
con Gianpiero Perone e con Annalisa Costa
regia Andrea Palotto
Un corriere è alle prese con la consegna dell’ultimo pacco della giornata in un condominio prima di tornare a casa e godersi il meritato riposo. In questo “particolare” condominio, nessuno sembra conoscere il destinatario, a partire dalla bizzarra portinaia. Inoltre sul citofono non sono scritti i cognomi. Per cui, dopo aver superato l’iniziale stupore, con crescente ostinazione il corriere dovrà fare leva sulla propria pazienza e sul suo animo sensibile e malinconico, quando si troverà, suo malgrado, costretto a bussare ad ogni porta, vagando per tutti i pianerottoli alla ricerca del beneficiario del pacco. Qui lo attendono confronti con inquilini strampalati, surreali e problematici quanto esilaranti.
Il pacco sarà mai consegnato al destinatario? Non poteva essere tutto più semplice, proprio all’ultima consegna?
NOTE DI REGIA
“Semplicità. Quando gli ingredienti sono genuini e di prima qualità basta solamente saperli dosare con cura e continuare a mescolarli con costanza controllandone la cottura, ma senza mai farsi prendere dalla tentazione di aggiungere qualcosa di “estroso” a una ricetta che funziona bene così come è scritta. Una buona regia risulta “invisibile” e a servizio della drammaturgia, e mai come in questo caso il compito credo sia stato rispettato. Avere a disposizione attori così diversi fra loro, e al contempo così umanamente simili, uniti da un testo ricco di opportunità e brillantezza ci ha permesso di lavorare in sottrazione, riuscendo a far emergere l’anima di ogni carattere che si vestiva della verve comica su cui era strutturato. Così ogni personaggio si è scollato dal foglio ed è diventato tridimensionale. Non più, come spesso accade, un espediente per strappare qualche risata, ma un “vicino di pianerottolo” dotato di una sua vita reale, strampalata, grottesca, a tratti malinconica, accomunabile alla vita di tanti, a cui affezionarsi o a cui mandare i propri improperi. Ma comunque storie credibili, vere e trasversali, nella loro universale semplicità.”